Disclaimer: predico molto meglio di quanto razzoli. Se vuoi essere felice, sii felice e basta. Impegnati a vedere il lato divertente (c’è sempre) in ogni giornata e seguendo il sacro mantra dello “#sticazzi” (detto bene, alla romana, e non come lo hanno reinterpretato i milanesi). E’ un lavoro durissimo, per cui nessuno vi pagherà, sappiatelo, ma
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Una delle cose più difficili credo sia cucinare per tante persone. Lo è ancora di più se il tipo di piatto che volete preparare merita una cura particolare e una soglia di attenzione elevata, soprattutto nelle ultime fasi. Metti la carbonara, ad esempio. O anche la cacio e pepe. Dopo il passaggio/assaggio di Monosilio a
C’è chi li chiama Terrible Twos. C’è chi non li chiama e si dispera. C’è chi li definisce capricci e che quindi è tutta colpa loro, dei bambini. C’è chi si fa assalire dal proprio figlio senza problemi, o almeno facendo finta che non ci siano. Io credo che l’insieme di “terrible twos” (per cui
Capita spesso di essere di fretta oppure di trovarsi fuori casa ed essersi dimenticate che il nostro bambino (cavolo!) è in fase svezzamento. Penserete: “Ma come puoi dimenticartelo?”. Beh, quando se sei mamma puoi. Capita, e non c’è nulla di male. Fino al giorno prima allattavi o alle brutte ti portavi dietro quello artificiale, ora
Allora, come vi dicevo, è partito il mio secondo giro di svezzamento. Allo scoccare dei cinque mesi è arrivata l’ora anche per Francesco di capire che oltre il latte c’è di più. E nonostante siano passati solo due anni io non ricordo molto di quella prima volta con Tommaso. Non ho intenzione di farne un terzo,
Ok, ieri ho voluto scherzare, ma in realtà dicevo proprio sul serio e il problema di come somministrate le medicine a Tommaso rimane una questione aperta dato che, puntuale come ogni anno, è arrivata la febbre. Già, ci risiamo, arriva l’inverno e con esso i primi malanni di stagione: naso chiuso, quel pizzicore alla gola,
Domenica sono stata per la prima volta all’evento milanese “Butchers for children“, la cui traduzione non è molto rassicurante, ovvero “Macellai per bambini”. Si tratta di una manifestazione che da sette anni si svolge in Via Spallanzani, a Milano, e che coinvolge macellai provenienti da tutta Italia, ma anche dall’Inghilterra e dall’Irlanda, per un’ottima causa: raccogliere
La prima volta che ho letto questo termine ho pensato si trattasse di una formula magica alla Harry Potter, per cui mi sono piazzata davanti a Tommaso urlante e ho cominciato ad agitare le mani, ripetendo sottovoce: “Tamper tantrum, temper tantrum, temper tantrum….” No, non è accaduto, ma ora che lo scrivo non è una
Rieccomi a parlare di biciclette, e non solo. Intanto grazie mille per i consigli che mi avete dato. Habemus bici con sellino. E partiamo dalla bicicletta e dalle cose che ho imparato in una settimana. 1. Andare in bici con il proprio figlio e potergli raccontare quel che vede davanti a sé come una storia narrata
Primo tentativo: marzo 2012 Ilaria: “Se mettessi il seggiolino sulla bici, ora che sono belle giornate sarebbe carino, no?” UdR: “Da domani dicono torni l’inverno, lascia perdere”. Secondo tentativo: aprile 2012 Ilaria: “Sai Marco, il compagnetto di Tommaso? Oggi il papà è venuto a prenderlo in bici, era attrezzatissimo: caschetto, occhiali, seggiolino tecnico, ginocchiere…” UdR: “Ma magari